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Intervista della PQEditor ad Alberto Guarnieri, lo sceneggiatore di Balbo

Nuovo appuntamento con lo special dedicato alla serie a fumetti edita da Edizioni Segni d’Autore, “Balbo – Il volo del destino”, oggi andiamo alla scoperta di un suo autore, A. Guarnieri.


CI PARLI DELLA SUA FORMAZIONE
Alberto Guarnieri: Dopo la laurea in lettere ho lavorato in radio e TV locali e poi per 30 anni nella carta stampata. Gli ultimi 20, al Messaggero di Roma scrivendo di mass media, cronaca e costume.


A QUALE SCUOLA O AUTORE SI ISPIRA
Alberto Guarnieri: Credo che ogni storia e ogni lavoro (ho scritto 5 libri di taglio e interesse diverso tra loro) meriti un approccio specifico. Nel mondo dei fumetti il personaggio che più mi affascina ė certamente Alan Moore.


QUAL È L’ELEMENTO DISTINTIVO DEL SUO STILE
Alberto Guarnieri: Come appena detto, lo stile può variare. Cercando una costante, certo mi piacciono e cerco di realizzare effetti di scrittura molto marcati. In letteratura ammiro tra i tanti lo spagnolo Marìas.


CI RACCONTA LA SUA PRIMA ESPERIENZA EDITORIALE
Alberto Guarnieri: Nel campo dei graphic novel 1975 un delitto Emiliano, dove ho cercato di raccontare gli anni di piombo nella mia Emilia rivisitando una drammatica storia vera, con l’aiuto fondamentale di Lucio Dalla, che ancora ringrazio e rimpiango. Ho cercato di far vivere le tensioni e le contraddizioni di un periodo storico così vicino ma già lontano a un tempo. La ricerca visuale condotta col disegnatore Emilio Laguardia ė stata fondamentale è appassionante da compiere.


QUANTO INCIDONO LE NUOVE TECNOLOGIE NEL SUO LAVORO
Alberto Guarnieri: Moltissimo nella ricerca di fonti e nello scambio col disegnatore. Molto poco nel processo creativo.


CI PUO’ DIRE QUALE RITIENE ESSERE IL NODO NEVRALGICO DEL SUO LIBRO
Alberto Guarnieri: Certamente il rapporto contraddittorio è ancora oggetto di studio tra Balbo e Mussolini, che ho cercato di rappresentare attraverso la storia del protagonista di fantasia che si muove nel contesto storico della Trasvolata atlantica e del fascismo in quel momento trionfante.


CI RACCONTA IL SUO “LA GRANDE AVVENTURA DELLA PAY TV”
Alberto Guarnieri: È un libro collettivo nato da un’idea di Tullio Camiglieri. Temi che ho ripreso nel mio La nuova televisione. Analisi del delicato passaggio dalla vecchia TV generalista ai canali tematici, pay, satellitari, digitali. Con tutte le implicazioni politiche (Berlusconi docet), mediatiche e i profondi cambiamenti che hanno portato nella vita di tutti noi telespettatori.


PRIMA DI SALUTARCI, CI OFFRE UNA SUA OPINIONE SUL MONDO DEL GIORNALISMO ITALIANO
Alberto Guarnieri: Domanda da centomila dollari. C’è sempre meno spazio, anche se non solo per la crisi economica, per un lavoro di “cane da guardia” nell’interesse del cittadini che ė stato e deve essere ancora la base della professione.


CI PARLI DEL SUO FUTURO
Alberto Guarnieri: Su Balbo ho realizzato i testi per una mostra del pittore Nani Tedeschi che continua a essere richiesta in Italia e oltreoceano e che pensiamo, nel catalogo/libro che la accompagna, di migliorare nella seconda edizione, ormai pronta. Ho poi in progetto una graphic novel stavolta ambientata negli anni ’50, una storia che non so ancora che strada prenderà, sui “peccati sessuali” del potere all’inizio del nuovo millennio; è un altro progetto ancora segreto sempre legato al volo. Fin troppa carne al fuoco.

Di Ivano Garofalo